Gli NFT evolvono. Non solo su Ethereum, ma anche su altre reti “cugine”.
Polkadot è una blockchain creata da Gavin Wood (co-fondatore di Ethereum) con lo scopo di creare un ecosistema di blockchain interoperabili, veloci e più energeticamente sostenibili di Ethereum (viene utilizzato un algoritmo di consenso variante del proof of stake).
Ma quel che ci interessa è Kusama, la sua “rete canarino” (dai canarini una volta usati nelle miniere per segnalare fughe di gas). Questa è un clone di Polkadot, dove possono essere testati progetti e funzionalità prima di essere messi sulla rete principale: più di una testnet, Kusama rappresenta una rete realmente operativa – ad alto rischio vista la sua natura – con token reali.
Il RMRK (si pronuncia “remark”) è un set di standard basato su Kusama che permette di “costruire” NFT estensibili a piacimento, come una sorta di lego per token. La caratteristica principale è quella di poter nidificare gli NFT: l’NFT A può possedere l’NFT B che può possedere l’NFT C e via dicendo.
Un esempio banale ma chiarificatore di utilizzo è quello di un personaggio di un videogame (NFT A) che possiede un vestito (NFT B) su cui è appuntata una spilla (NFT C).
A differenza di quelli tradizionali, questi NFT sono anche multi-risorse nel senso che possono essere collegati a più file di tipo diverso. Un NFT di un libro potrebbe avere il link a un PDF, a un audiolibro e a un’immagine (copertina): a seconda del contesto viene scelto l’output corretto.
Legata a questa caratteristica è quindi quella del rendering condizionale, in cui clausole del tipo if-then determinano quale aspetto dell’NFT rivelare. Un NFT può essere influenzato dalle reazioni degli utenti, rivelando più o meno dei suoi contenuti collegati a seconda del gradimento, per esempio. Questo rende gli NFT più dinamici, consentendo esperienze più ricche e articolate, adatte, guarda caso, a un metaverso.
Attraverso RMRK gli NFT possono inglobare anche token fungibili. Se un brano musicale/NFT è prodotto da un collettivo musicale (o DAO), ogni partecipante potrà votare e ricevere royalties in maniera proporzionale al suo contributo quantificato dal numero di token attribuitigli.
Per dimostrare le potenzialità di questa tipologia di NFT il team ha creato Kanaria, un gioco simil-Pokemon. Sono stati in messe in vendita migliaia di uova-NFT (per un controvalore di circa 6 milioni di dollari) che potevano essere “giudicate” dagli utenti. Quando le uova si sono schiuse, le creature alate avevano un aspetto influenzato da quei giudizi oltre a possedere oggetti e gemme formati da NFT nidificati (appunto…).
Queste sperimentazioni porteranno probabilmente lo standard RMRK ad approdare sulla rete principale Polkadot e quindi su tutte le blockchain di quell’ecosistema. Saranno inoltre di ispirazione per prossimi standard su Ethereum e altre blockchain, così come nel 2017 lo è stato lo smart contract dei CryptoPunks per i primi NFT.