Esperienze Metaverso

Il futuro delle sale cinematografiche. Tra esperienze tecno-immersive (aspettando il metaverso) e “boutique” intime

Si possono salvare le sale cinematografiche dalla distruzione “creativa” causata dalle piattaforme di streaming e dalle nuove forme di intrattenimento che il metaverso farà emergere?

La sala cinematografica ha più di centoventi anni. Sembra che mio nonno a Trieste ne aprì una insieme a James Joyce agli inizi del ‘900.

La struttura delle sale, ripresa dai teatri, è rimasta sostanzialmente invariata. Vi sono state innovazioni tecniche, il sonoro, il colore, il Dolby e alcune innovazioni architetturali passeggere o meno, come i drive-in e le multisale.

I cinema sono un luogo dove la socialità si manifesta in maniera discreta, anche attraverso il silenzio condiviso.

Su un post di Fast Company si legge:

I cinema non sono solo gigantesche scatole di cemento, un capannone con un proiettore, ma potenti contratti sociali. In quale altro posto le persone (generalmente) accettano di mettere via i loro telefoni e (generalmente) si siedono in silenzio per un paio d’ore se non, forse, in chiesa?

Le sale cinematografiche bilanciano lo spettacolo immersivo dell’arte e della tecnologia con la rete emotiva di una folla. Quando ci sediamo in un cinema, l’arte è in realtà plasmata dal luogo.

Andiamo alla ricerca di mondi virtuali per esperienze condivise e coinvolgenti (anzi, avvolgenti) ma i cinema sono già da molto tempo “un’ancora in situ per altre realtà.”

Come cercare di salvare queste agorà in cui l’intrattenimento si fa socialità?

Qualche tempo fa avevo immaginato che almeno alcuni cinema potessero trasformarsi in portali, hub di primo contatto con il metaverso. Una ridefinizione dello spazio, visori, ledwall e dispositivi aptici potrebbero creare esperienze in tempo reale tra le persone in loco e quelle distanti, in luoghi analoghi ma lontani, in altre città, paesi, continenti. Esperienze ludiche, culturali, artistiche. Ma anche lezioni universitarie aumentate, workshop evoluti, raduni religiosi metauniversali.

Mark Wilson, autore dell’articolo citato, individua una soluzione che si avvicina a quella descritta. Le multisale dovrebbero ridurre il numero…delle sale per far posto a megaschermi (PLF o Premium Large Format) tipo Imax che coinvolgano, magari, anche la visione periferica (come la tecnologia ICE IMMERSIVE® sviluppata in Francia).

ICE IMMERSIVE®

Negli Stati Uniti questa tipologia di sale è l’unica a essere tornata nel 2022, come ricavi, a livelli pre-pandemia. Tecnologie avanzate per il sonoro, poltrone aptiche (come le D-box) e sistemi come il 4DX che introducono effetti fisici in sala (macchine del vento, luci stroboscopiche, simulazione della neve (schiuma), odori di fumo e un dispositivo all’interno dei sedili che si spinge nelle spalle dei membri del pubblico) possono inoltre garantire un coinvolgimento propedeutico al metaverso.

Bisogna considerare, per inciso, che è in atto una “guerra” ideologica tra Hollywood e Silicon Valley su come saranno realizzati e fruiti i contenuti di prossima generazione, i successori dei film, non più visualizzati su uno schermo 2D ma inglobati in esperienze 3D fisico-virtuali (o 4D, come abbiamo visto).

Altre possibilità di sopravvivenza, soprattutto per i piccoli cinema, sono gli eventi in live streaming, come concerti, balletti, opere che attraggono nuovi tipi di pubblico. Anche un piccolo investimento nella tecnologia per conferenze in remoto può consentire di trasformare il cinema in uno spazio di presentazione con funzionalità di visualizzazione remota per riunioni e workshop. Gli spazi dovrebbero essere divisibili e modulabili, permettendo per esempio di sostituire o eliminare temporaneamente le poltrone e aggiungere monitor per tornei di e-sport o installazioni artistiche (mostre di NFT?) e interattive.

Progetto di 4WoRK (Australia)

In Italia, diversi cinema, come il Troisi a Roma (continuatore dell’esperienza del cinema America), fanno leva sulla comunità locale offrendole uno spazio multifunzionale tecnologicamente avanzato in grado di ospitare mostre ed eventi oltre che aula studio e foyer bar.

In Inghilterra, Australia e Asia stanno riscuotendo successo i cinema boutique, piccole sale simili a salotti o club esclusivi in cui arredamento e design assumono un ruolo determinante.

Come sempre, sopravvivere significa evolvere: le sale cinematografiche dovranno trasformarsi in centri di attività esperienziali veicolate da socialità e alta tecnologia.