Potevano mancare i crypto-gattini? Assolutamente no.
CryptoKitties ha lanciato una piattaforma basata su blockchain Ethereum che permette di “allevare” e scambiarsi gatti virtuali. Ma la notizia non è questa.
I cryptomici hanno avuto un tale successo che in pochi giorni sono stati coinvolti nel 12% circa delle transazioni Ethereum causando una congestione del network. Il pending log di queste transazioni è andato via via ingrossandosi costringendo la società canadese che gestisce la piattaforma ad alzare i prezzi per renderle più appetibili ai miners Ethereum.
Da questa esperienza si possono trarre due insegnamenti; applicazioni decentralizzate possono rapidamente avere successo e creare valore ma dimostrano in maniera evidente come le blockchain abbiano dei limiti riguardo la scalabilità e la velocità, soprattutto confrontati con le performance che la rete Internet riesce a raggiungere oggi (dopo decenni di evoluzione).
Come rilevato dal curatore della newsletter del MIT dedicata alle blockchain, Mike Orcutt se
Ethereum vuole mantenere la sua promessa di diventare un “computer mondiale”, i suoi sviluppatori dovranno rispondere a una serie di domande spinose su come migliorare la sua capacità di gestire grandi volumi di transazioni. (traduzione mia)
Qualche anno fa, quando ho incrociato per la prima volta il concetto di blockchain, non so perché ho fatto un’associazione mentale con Wikipedia.
Forse il concetto di database distribuito (come memoria distribuita per una conoscenza colletiva), forse la non modificabilità e nello stesso tempo la capacità di tener traccia di ogni cambiamento o chissà per quale altro percorso mentale inconscio.
Non devo essere stato il solo. Tant’è che il co-creatore di Wikipedia, Larry Sanger, considerando la tecnologia blockchain il prossimo passo dell’evoluzione delle enciclopedie online, è diventato CIO di un progetto chiamato Everipedia.
La blockchain, secondo la startup, favorisce
- maggiore efficienza in tutto il processo di redazione, controllo e gestione delle voci diminuendo la burocrazia interna
- maggiore trasparenza e resistenza alla censura
- la possibilità di remunerare i contributori (e in generale i collaboratori) con token (chiamati IQ)
Fonte: coindesk.com
Fred Ehrsam, informatico, cofondatore di Coinbase nonchè trader alla GoldmanSachs si interroga sulla possibile esplosione cambriana di nuove forme di governo e di politiche economiche e monetarie rese possibili dalla tecnologia blockchain.
Si spinge ad affermare che
le blockchains potrebbero insegnarci di più sulla governance nei prossimi 10 anni di quanto abbiamo appreso dal “mondo reale” negli ultimi 100 anni.
Due i punti critici che questa tecnologia potrebbe aiutare a migliorare i sistemi di governance: il sistema di incentivi e i meccanismi di coordinamento.
Fonte: Fred Ehrsam via Medium