Sera di quasi estate a Gaeta. Mi trovo in un ristorante e avverto l’arrivo di una notifica sul mio smartphone. Google mi dice se voglio scattare qualche foto al locale.
Sto mangiando, declino gentilmente la richiesta. Il giorno dopo Google, sempre attraverso il telefonino, mi chiede se voglio scrivere una recensione e fare una valutazione del ristorante. Questa volta accetto e contribuisco alla buona reputazione del locale.
Tre giorni dopo Google mi invita a rispondere a tre brevi domande sul ristorante: se era pieno, se è “di tendenza”. Rispondo.
A parte la leggera invasività e la sensazione di essere in qualche modo controllati questa esperienza insegna (e dovrebbe insegnare soprattutto agli esercenti e ai negozianti) quanto sia importante essere presenti nel mondo digitale che ormai, come scrivevo qualche giorno fa, è indissolubilmente legato a quanto accade nel mondo fisico.
Local SEO (Search Engine Optimization), geomarketing, proximity marketing (marketing di prossimità) sono tutte strategie digitali collegate a un’attività presente fisicamente nel territorio (negozio, ristorante, albergo, salone di bellezza ma anche studio professionale, officina, libreria ecc.).
In questo post partiamo proprio da Google e dagli strumenti che mette a disposizione per far “trovare” (on e offline) la propria attività agli utenti interessati e/o che si trovano nei dintorni in quel momento.
Tutto parte da Google My Business e dalle sue schede dedicate alle attività commerciali.
È fondamentale che l’esercente apra una scheda per il suo esercizio, seguendo la procedura di verifica di proprietà richiesta da Google.
Questo è solo il primo passo. La scheda deve essere riempita accuratamente indicando, tra l’altro
- l’indirizzo preciso
- recapiti telefonici, email
- sito web
- la categoria di riferimento
- i servizi offerti
- gli orari di apertura
- modalità di pagamento accettate
È importante che le informazioni della scheda siano coerenti con quelle del sito web, pena una penalizzazione da parte di Google nella fase di ricerca da parte degli utenti; può essere anche utile avere in ogni pagina del sito web, per esempio nel footer, nome, indirizzo e numero di telefono. Se non si ha un sito web (molto male!) Google mette a disposizione dell’utente una sorta di sito semplificato.
Altri passo fondamentale è l’inserimento di foto (professionali) del locale; si devono inoltre incoraggiare i clienti a postare proprie foto della vita “quotidiana” in quell’ambiente e a scrivere recensioni.
Esiste anche la possibilità, per ristoranti e locali simili, di inserire il proprio menu.
Il Google Local Pack è la funzione che l’azienda di Mountain View utilizza per mostrare agli utenti, in particolare attraverso dispositivi mobili con GPS attivato, le attività commerciali di loro interesse e nelle loro vicinanze; può dare anche, attraverso notifiche e in maniera autonoma, dei suggerimenti all’utente in funzione, per esempio, dell’ora: alle 13.00 segnalerà dei ristoranti nel raggio di poche decine di metri dalla vostra posizione.
Ora, fatto tutto questo pensate che la vostra attività compaia sicuramente nei soli tre risultati visualizzati nella ricerca da mobile? Naturalmente no.
Pensate allora che avere ottime recensioni vi possa garantire l’agognata visualizzazione? Vi sbagliate ancora.
I fattori che Google prende in considerazioni sono molti e avere un buon rating è condizione necessaria ma non sufficiente. Qui potete dare un’occhiata a questi “segnali” e al loro peso relativo.
Abbiamo parlato di Google e del rispettivo ecosistema mobile Android ma un discorso simile può essere fatto per Apple; è possibile seguire una procedura per aggiungere la propria attività nelle Apple Maps.
E non dimentichiamoci di Facebook: è necessario creare (o comunque effettuare la procedura di conferma di proprietà di tale luogo richiesta da Facebook) una pagina del tipo “Place” (“Luogo”) e quindi “fonderla” con la pagina ufficiale della propria attività. Se si hanno più punti vendita la soluzione che Facebook propone è quella dei “Luoghi”.
Questi sono solo alcuni consigli di base; la strategia di geomarketing e local SEO deve essere sviluppata e costantemente seguita, utilizzando diverse tecniche e sfruttando, eventualmente, anche altri social media come Twitter.
Immagine tratta da maps.stamen.com
UPDATE Google ha ora attivato per tutti gli account My Business la funzione Posts, con la quale si possono scrivere, appunto, piccoli posts, aggiungere foto e creare eventi (e aggiungere pulsanti tipo “Compra”). Questi contenuti appariranno nelle ricerche, in particolare quelle mobili.
Fonte: searcengineland.com